mercoledì 12 marzo 2014

Schiarita alla Bombardier di Vado Ligure

Nell'incontro tra vertici aziendali e organizzazioni sindacali di categoria che si è svolto oggi all’Unione Industriali di Savona sono confermate le buone notizie per i lavoratori della Bombardier di Vado Ligure. La cassa integrazione straordinaria  terminerà a settembre ed in seguito si ritornerà alla piena occupazione garantita dalle commesse di rifacimento carrozze e l'acquisizione delle E464 di Trenitalia, che garantiranno carichi di lavoro per circa dieci mesi.
Un primo sospiro di sollievo per i lavoratori del sito produttivo vadese impegnati da tempo nella vertenza con l’azienda. Le questioni sul breve periodo sono più positive di quanto si aspettassero gli addetti ai lavori , l’azienda ha formalizzato addirittura per iscritto il rientro dalla cassa integrazione di tutte le persone, con una previsione di carico di lavoro fino a marzo 2015. Rimangono comunque le perplessità sul lungo periodo, e l’attenzione deve rimanere altissima, i sindacati dovranno mettere immediatamente in campo le istituzioni locali, in primis la Regione, per avere un incontro con il Ministero dello Sviluppo Economico con la presenza di Trenitalia, sindacati e azienda.
 Giovanni Mazziotta, segretario Uilm dichiara "Sono soddisfatto per l'incontro odierno , ma le preoccupazioni per il futuro dell'azienda rimangono”.
Un incontro,  quello odierno, che dovrebbe consentire di portare avanti la complessa trattativa sindacale e aziendale a riguardo sui futuri investimenti  in un clima più sereno.

mercoledì 19 febbraio 2014

Sciopero Bombardier del 19 / 02 / 2014

Lavoratori e sindacati uniti di fronte ai cancelli: questa mattina sono infatti state proclamate quattro ore di sciopero alla Bombardier di Vado Ligure. Presente anche l'assessore ai trasporti Enrico Vesco.
Gli operai hanno presidiato l'ingresso della fabbrica per quattro ore , impedendo quindi l'accesso a tutti coloro che tentavano di entrare e di conseguenza bloccando  le  l'attività interne dello stabilimento .
Grande adesione da parte dei lavoratori alla manifestazione di protesta: lo sciopero è stato proclamato sia contro l'azienda, che non ha deciso di investire nei treni regionali, sia per sollecitare un tavolo di confronto al Ministero dello Sviluppo Economico, così come promesso a Roma il 23 gennaio scorso.
Giovanni Mazziotta, segretario Uilm dichiara "Abbiamo deciso di proclamare queste quattro ore di sciopero,  per cercare di sollecitare una risposta dall'azienda, e dalle istituzioni, per  avere un tavolo di trattativa al Ministero come Bombardier. Noi non vogliamo sollecitare una risposta a livello nazionale sul settore ferrotranviero, vogliamo semplicemente che si apra un confronto sullo stabilimento di Vado. La preoccupazione per gli esuberi è forte: a settembre scadrà la cassa integrazione straordinaria per oltre duecento dipendenti. E dopo, cosa succederà?".

giovedì 6 febbraio 2014

Piaggio - incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico a Roma del 06 Febbraio 2014

Buone notizie   dal vertice romano sulla Piaggio Aero Industries.
L'incontro al  Ministero dello Sviluppo economico è stato positivo .
Il Ministero rappresentato dal Dottor Castano ,responsabile dell'Unita Gestione Vertenze   si è infatti impegnato in prima persona ad assumere una posizione di mediazione tra le parti coinvolte, nello specifico azienda e sindacati, ad approfondire al meglio tutti gli aspetti, in particolare quelli legati ai tagli ed agli esuberi.
 E' importante, ha sottolineato il Dott. Castano, responsabile dell'Unita Gestione Vertenze del Ministero, mantenere in queste paese un'azienda viva come la Piaggio ed individuare un'intesa che sostenga sia l'azienda che le maestranze".

Il ministero ha già verificato che non è possibile prolungare la vecchia cassa integrazione: da qui il tavolo di lavoro ‘parallelo’ con il Ministero del Lavoro per il ricorso a strumenti di cassa straordinaria”. Nei prossimi giorni verrà quindi anche sentito il Ministero del lavoro, per cercare di capire la cifra destinabile agli ammortizzatori sociali.


"Ora pretendiamo un piano industriale mirato, commenta Giovanni Mazziotta della Uil, che non valuti solo i costi dell'azienda, ma che proponga soluzioni concrete anche per i dipendenti. Siamo felici dell'intervento del Ministero, ma per noi ora diventa prioritario e fondamentale trovare un strada per gli ammortizzatori sociali. Vogliamo ragionare insieme con l'industria ed è per questo che abbiamo chiesto alla Piaggio di non inviare lettere di licenziamento ai lavoratori. Noi vogliamo aprire un tavolo con l'azienda, che si è impegnata a non portare avanti esuberi ed esternalizzazioni finchè non si trova una quadra".


L’azienda ha confermato definitivamente che entro il 2014 si concluderà il trasferimento di tutte attività finalesi su Villanova d’Albenga, con l’avvio delle produzioni a partire dai primi mesi del 2015: il cantiere è già ripartito la scorsa settimana.

giovedì 16 gennaio 2014

Crisi Bombardier

Aumenta la tensione in Bombardier, il Gruppo ha illustrato la nuova struttura organizzativa europea della multinazionale, che vede lo stabilimento di Vado Ligure ulteriormente penalizzato.
Infatti Vado sarà inserito nella macro regione West Europe, perdendo la possibilità di esportare nei mercati emergenti di Turchia, Polonia e Israele (inseriti nella Central Europe) e subendo la ingombrante convivenza con due nazioni colosso come la Francia e la GranBretagna, dove è nei
fatti impossibile che si riesca a vendere dei prodotti ferroviari made in Italy. Inoltre a Vado non è stato riconosciuto il ruolo centrale svolto nella progettazione del nuovo treno AV Zefiro Etr 1000 prodotto attualmente a Pistoia dalla Ansaldo Breda ma in consorzio con la Bombardier. Lo Zefiro,
come progetto risponderà alla macro regione Central Europe che comprende la Germania, che per l'importanza di questo prodotto, ha accentrato su di se la responsabilità del progetto in vista dei futuri sviluppi delle nuove commesse.
Queste novità peggiorano ulteriormente le prospettive del sito Vadese che perde la possibilità di produrre per Polonia, Turchia e Israele prodotti per cargo e Allta Velocità, mentre per il mercato Italiano la Bombardier non intende investire nella produzione dei treni regionali a potenza distribuita, dove è necessario un investimento di 10 mln di euro per omologare il treno e
predisporre la produzione, entrando così nel solo settore di mercato che ha una solida prospettiva.
Dieci milioni di investimento non sono certo una cifra insostenibile se si guardano i bilanci della Bombardier Italia che dal 2000 ad oggi presentano un saldo positivo dell’utile al netto delle tasse di 303 milioni di euro!
Non è un caso che con queste scelte, lo stabilimento Vadese sia in crisi. Anche la commessa di 29 locomotori E464, acquisita a novembre e recentemente sbandierata dall'amministratore delegato, purtroppo, non è sufficiente a impiegare la forza lavoro, nemmeno per il solo 2014 e la E464 non
da nessuna prospettiva per il 2015. Mentre la commessa per il rifacimento delle vecchie carrozze passeggeri di Trenitalia è in perdita, tanto che Bombardier non ha partecipato alla nuova gara bandita a novembre. Non a caso Bombardier non è in grado ad escludere, per i prossimi due anni,
licenziamenti a Vado Ligure, come è stato chiesto esplicitamente dal sindacato. E’ proprio sul tema occupazione che l’amministratore delegato ing. Corradi non dice niente, non risponde, non da garanzie, mentre dichiara alla stampa che anche quest’anno il bilancio si chiuderà con un “positivo a due cifre”.
Dopo lo sciopero di otto ore del 10 dicembre che ha visto la partecipazione massiccia delle maestranze, la RSU è in attesa della convocazione del Ministero dello sviluppo economico, ma se non si avranno risposte in tempi brevi riprenderanno le azioni di lotta ad iniziare da uno sciopero articolato di otto ore.



Il Segretario Uilm Provinciale di Savona , Giovanni Mazziotta dichiara < La strategia del gruppo Bombardier per noi è molto chiara, non volendo investire su concrete strategie sul sito vadese ma affrontando i problemi citati adoperando gli ammortizzatori sociali come la cigs per crisi con scadenza settembre 2014 , riteniamo che questo percorso ci porterà agli esuberi.>

Vertice Piaggio per piano Industriale

Tutto rimandato al 30 gennaio, dopo l'incontro presso il Ministero dello sviluppo economico a Roma. Questo l’accordo raggiunto da istituzioni e sindacati al termine del vertice genovese in Regione Liguria La richiesta a governo e azienda sarà quella di un nuovo piano industriale che faccia chiarezza sui progetti futuri e che indichi le quantità di produzione per i prossimi anni, fornendo maggiori elementi e la salvaguardia dei due stabilimenti produttivi quello di Villanova d’Albenga e quello di Genova, oltre all’attivazione di strumenti di cassa integrazione per un lungo periodo,  per gestire i processi di riorganizzazione interna.
All’incontro richiesto dai sindacati provinciali di ge e sv e organizzato in Regione dall’assessore allo sviluppo economico Renzo Guccinelli erano presenti il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, gli assessori regionali al lavoro, Enrico Vesco, alle infrastrutture, Raffaella Paita, al bilancio, Pippo Rossetti, all’urbanistica, Gabriele Cascino, l’assessore alle attività produttive del Comune di Genova, Francesco Oddone, e i sindaci di Villanova e Finale, Domenico Cassiano e Flaminio Richeri.
Una riunione che segue quella della scorsa settimana in Confindustria ritenuta inaccettabile dal sindacato a causa del piano di riorganizzazione  del personale presentato da Piaggio che prevede 165 esuberi, di cui 117 a Genova e 48 a Finale, e 207 esternalizzazioni di cui 108 a Genova e 99 a Finale Ligure,

Il segretario provinciale Uilm di Savona Giovanni Mazziotta dichiara < Sette anni dopo la stipula dell'Accordo di programma siglato in Regione , l'azienda Piaggio non riconosce gli impegni sottoscritti , Noi come Uilm ,riteniamo che è basilare ripartire proprio da questo accordo per mantenere un tavolo di trattiva , che permetta una discussione sul piano industriale presentato dall'azienda ,oggi da noi ritenuto inaccettabile perchè è basato principalmente sulla riduzione dei costi a discapito delle maestranze >

giovedì 19 dicembre 2013

Piaggio Aero Industries trasferimento a Villanova durante il 2014

Presso la Regione Liguria ,   l'Amministratore Delegato di Piaggio Aero Industries : Dott. Galassi , ha presentato  il piano industriale , vincolato al trasferimento a Villanova ,  chiamato: PIANO DI SALVATAGGIO .
In questo incontro interlocutorio è emerso quanto segue:
La Piaggio completerà lo stabilimento di Villanova nel 2014, in questo sito verranno trasferite e consolidate  le strutture produttive di Finale e Sestri, ciò porterà maggior efficienza produttiva  e riduzione dei costi di lavoro inoltre ci saranno esternalizzazioni per le attività non più remunerative. 
Con un investimento di 190 milioni ,nel nuovo sito l'azienda  rinnoverà impianti, macchinari e processi speciali aumentando le proprie capacità industriali  in modo di essere competitivi nel business dei motori  aeronautici  ad alta tecnologia . 
Si svilupperà in campo velivolistico il nuovo P180 , inizierà la produzione del nuovo pattugliatore MPA e del P1HH  HammerHead, velivolo senza pilota .

L’azienda ha anche comunicato alle istituzioni liguri e ai sindacati la chiusura della produzione nello stabilimento di Genova Sestri Ponente, dove lavorano circa 550 persone. Nel capoluogo ligure resteranno e saranno rafforzate le attività di manutenzione, revisione e riparazione velivoli. A questo scopo è annunciata la creazione di una nuova società, controllata da Piaggio Aero, nella logica di un rafforzamento di questo settore del business anche attraverso la costituzione di joint venture con partner nazionali ed internazionali.
Il giorno 8 Gennaio 2014 ci sarà un incontro presso l'Unione Industriali di Genova, dove sarà discusso il piano in modo approfondito, da questa riunione si riuscirà a capire realmente i scenari futuri dell'azienda. 
Il problema c’è ed è evidente – sottolinea Gianni Mazziotta, segretario della Uilm savonese – Attendiamo la data dell’8 gennaio per avere maggiori dettagli: sicuramente non sarà indolore. Vorremmo capire meglio perché di solito l’azienda presenta piani con carichi di lavoro che poi, nel tempo, vanno a scemare. C’è bisogno di un tavolo per discutere quella che è la produzione e le sue prospettive ,  inoltre sono contrario ad esternalizzazioni senza una sicurezza nei carichi di lavoro ".


giovedì 21 novembre 2013

Dopo 40 ore di sciopero , trovato accordo alla Cabur di Altare (Sv)

Ci sono volute ben 40 ore di sciopero  e parecchi incontri " vivaci " tra le segreterie , le R.s.u , per riuscire a concludere un accordo con l'azienda Cabur .
Scongiurati i 33 esuberi iniziali , il giorno 20 Novembre 2013 , presso l'Unione Industriali di Savona , si è  siglato un accordo per il ricorso alla cassa integrazione straordinaria per crisi dal 2 Dicembre 2013 - 1 Dicembre 2014, nonchè un accordo di mobilità volontaria .
Verranno adottati per il personale coinvolto nella CIGS meccanismi di rotazione e integrazione alla cassa ,che tengano conto delle professionalità dei lavoratori , delle necessità dei reparti che appartengono, nonchè delle esigenze organizzative e produttive aziendali.
Il Segretario Giovanni Mazziotta dichiara < Vista la difficoltà della vertenza Cabur , momentaneamente possiamo ritenerci soddisfatti di aver convinto l'azienda a rivedere la propria posizione , e valutare  alla fine del percorso della CIGS la situazione dei carichi di lavoro , e quale nuovo percorso si dovrà intraprendere >.